Nei presepi che ci accingiamo a preparare per il Natale 2020 potrebbe far la sua comparsa la mascherina anti contagio contro il covid, un oggetto che prima era piuttosto raro vedere al di fuori di ospedali e strutture mediche, ma che da marzo è diventata ormai diffusissima in ogni luogo pubblico, sia all’aperto che al chiuso: l’abbiamo vista per strada, nei negozi, in bar, ristoranti e persino in spiaggia.
Non sorprenderebbe nessuno, in fondo, vederla apparire sul volto di alcuni personaggi del presepe. Non che debba coprire il volto dei protagonisti della scena presepiale come Gesù Bambino, Maria, Giuseppe e gli altri, alcuni appassionati però pensano che potrebbe avere un ruolo marginale e allo stesso tempo molto simbolico, come un riflesso della realtà del nostro tempo su uno scenario, quello presepiale, che in molti casi sembra invece vivere in una bolla, una dimensione parallela al riparo da ogni influenza esterna.
La questione della mascherina nel presepe
Alcune persone, al solo pensiero di contaminare il presepe con un oggetto che si è imposto mal volentieri nella nostra realtà quotidiana, per di più collegato all’idea di una malattia che minerebbe la purezza della nascita di Cristo, non sono affatto d’accordo con questa proposta.
Eppure il presepe non è un quadro perfetto ed intoccabile, bensì una creazione che si rinnova ogni anno, a sua volta una creatura che vive dei nostri stati d’animo, degli umori, delle luci e delle ombre della casa in cui si trova e della famiglia che ci abita. Ogni statuina, ogni casetta, si contamina degli schiamazzi dei bambini che si rincorrono nei corridoi, dei possibili urti procurati dagli animali domestici, etc.
La realtà fa da sempre parte del presepe. La nascita del figlio di Dio non poteva forse essere rappresentata tra sfarzi di ogni genere, invece che incorniciarne le circostanze tra una capanna e una mangiatoia? Il presepe napoletano, con le sue botteghe e i suoi personaggi caratteristici che di certo nulla avrebbero a che fare con una rappresentazione “purista” della nascita di Gesù, non è forse il massimo esempio di quanto la realtà di chi fa li presepe ne contamini la scena?
In quest’ottica, ben vengano anche le mascherine, non solo perché ci hanno aiutato e ci aiutano a tenere a bada le malattia, divenendo oggetti d’uso quotidiano, ma anche perché sono simboli dell’eroico personale sanitario che, soprattutto nei giorni in cui il Covid ha colpito più duramente, si è eroicamente esposto in prima linea per tentare di proteggerci.
Per tutti questi motivi, siano le benvenute le statuine di infermieri e medici (ad esempio come quelle realizzate dal maestro di Napoli Genny Di Virgilio).
Dal momento che abbiamo avuto i vip, saranno mica questi lavoratori il problema?
Dove trovo le statuine di infermieri e dottori?
Nonostante potrebbero essere gli elementi più simbolici del presepe 2020-2021, le statuine del personale sanitario (dottori, infermieri, etc) non sono facilmente reperibili sui principali shop della grande distribuzione.
L’unica soluzione è dunque quella di cercarle presso i siti internet o nelle botteghe dei più noti artigiani presepiali, soprattutto quelli della zona di San Gregorio Armeno a Napoli.
Lo Staff di Artepresepe.it è comunque al lavoro per reperire i contatti di chi crea e vende le statuine di questi personaggi.